L’Engelberta (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1708 (Engelberta)

 SCENA VII
 
 LODOVICO con seguito e li suddetti
 
 LODOVICO
 Venga Ernesto. Bonoso,
 deggio a la tua pietade
 la vita di Engelberta; e al tuo valore
 confido l’onor suo, confido il mio;
1320e l’amor di Metilde è la tua speme. (Va a seder nel suo posto)
 BONOSO
 Sotto sì degni auspici,
 certa è la mia vittoria.
 METILDE
 Vinci; ma nel tuo sen difendi ancora
 di me la miglior parte, idolo mio.
 ARRIGO
1325Tempo è di pugna e non di vezzi. Andiamo.
 BONOSO
 lo vincerò, Metilde. Un sol tuo sguardo
 già rinforza il mio core.
 METILDE
 Ti arrida il ciel, come ti arride amore. (Va a sedere)
 BONOSO
 Numi, voi. che sapete
1330l’onestà di Engelberta e la sua fede,
 reggete in sua difesa
 e la destra e l’acciar. De la vittoria
 il premio sarà mio, vostra la gloria.