LEngelberta (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1708 (Engelberta)
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Copia
SCENA IX
BONOSO e METILDE
BONOSO
Merta pietà.
METILDE
Ma tutti
tu meriti i miei sdegni, alma spietata.
BONOSO
Metilde...
METILDE
Su, compisci l’opra e uccidi
1125
dopo la madre anche la figlia.
BONOSO
Augusto
così richiese.
METILDE
A sì tiranno impero
ubbidir tu dovevi?
BONOSO
Era Metilde
la mercede dell’opra.
METILDE
lo prezzo del misfatto? Al parricida
1130
io porger la mia destra?
No, darò prima ire, vendette e quegli,
quegli sarà il mio sposo
che ’l tuo capo e ’l tuo cor mi rechi in dono.
BONOSO
Tuo stimolo fu ’l colpo e reo non sono.
METILDE
1135
Perfido! Ti abusasti
di mia semplicità. Voti innocenti
feci per la tua colpa
e per la pena mia.
BONOSO
Giurasti eterna
la fede all’opra.
METILDE
Parti,
1140
che accresce le mie pene il rimirarti.
BONOSO
Non tel diss’io
che dispietato
mi chiameresti
e m’odieresti,
1145
gentil beltà?
Quel labbro amato
fu sprone e guida
del braccio mio;
perché or mi sgrida
1150
di crudeltà?