L’Engelberta (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1708 (Engelberta)

 SCENA VIII
 
 LODOVICO e poi BONOSO
 
 LODOVICO
 Bonoso? (A’ sdegni miei
 giugne opportuno). Amico.
 BONOSO
                                                    Oggi il destino
760mi toglie a’ tuoi favori; uopo è ch’io parta.
 LODOVICO
 E lascerai la tua Metilde?
 BONOSO
                                                 Ho petto
 di cederla al rival, purché ella regni.
 LODOVICO
 (Venga Metilde). E sei sì generoso?
 BONOSO
 Tanto puote l’amor, quando è virtude.
765Partirò; ma vicina
 ti resta la mia fede. Io te la giuro.
 LODOVICO
 E ’l giuramento accetto. Or meco fremi
 pria d’orror, poscia d’ira. Evvi chi offende
 la mia gloria.
 BONOSO
                           Che ascolto?
 LODOVICO
                                                    Evvi chi tenta
770la mia morte.
 BONOSO
                            Empio voto! Ardire infame!
 LODOVICO
 Vuol da te l’onor mio, vuol la mia vita
 scampo e riparo. E del valor, del zelo
 Metilde è ricompensa.
 BONOSO
 Attendo i cenni e l’opra
775fia ’l testimon de la sincera offerta.
 Ov’è ’l reo temerario?
 LODOVICO
                                           In Engelberta.
 BONOSO
 Come? L’augusta sposa?
 LODOVICO
                                               Ella è impudica.
 BONOSO
 (Tanto creder poss’io?)
 LODOVICO
 Ella di tosco armata
780minacciò i giorni miei.
 BONOSO
                                             Donde l’accusa?
 LODOVICO
 Da la rea. L’infedele a me poc’anzi
 confessò la perfidia e ’l tradimento.
 Pera; ma seco pera
 de’ miei torti il rossor. Dove più folto
785sorge il bosco vicin, sola ti siegua.
 Del suo finto dolor, de’ vani prieghi
 nulla pietà ti mova.
 Svenala e per sua pena
 sappia che il colpo è mia vendetta.
 BONOSO
                                                                 Io dunque?...
 LODOVICO
790Sì, da quel fido acciar trafitta cada.
 Per giugner di Metilde
 a la destra ed al sen, questa è la strada.