LEngelberta (Zeno e Pariati), Milano, Ghisolfi, 1708
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SCENA IV
OTTONE e LODOVICO
OTTONE
Interesse del cielo è la tua vita.
Ecco, sire, il veleno.
LODOVICO
(Certo è l’error). Sul contumace Argonte
saggio ne festi?
OTTONE
Al primo sorso or ora
775
perdé il misero i sensi, i lumi chiuse
e finì con la vita i suoi spaventi.
LODOVICO
Vien Engelberta. Il tutto taci e parti.
OTTONE
Intesi. (Il mio periglio
qui mi trattiene inosservato).
LODOVICO
O dei!
780
Con qual volto ella vien? Con qual riposo?
E quelle labbra inique
con qual temerità diran: «Mio sposo».
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