L’Engelberta (Zeno e Pariati), Milano, Ghisolfi, 1708

 SCENA VIII
 
 METILDE
 
 METILDE
 Chi vidde amor più fido e generoso?
630Parte da me il mio bene e mi dimanda,
 perché felice io regni,
 in premio di sua fede un tradimento.
 Ma non fia vero; ovunque ei volga il passo,
 seguirallo il mio cor, saremo entrambi
635duoi prodiggi, io di fede, ei di valore,
 duoi esempi, ei di zelo ed io di amore.
 
    Amar voglio più di un soglio
 la beltà che m’innamora.
 
    Mio dovere e mio piacere
640sia in mercede
 render fede a chi mi adora.
 
 
 
 

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