L’Engelberta (Zeno e Pariati), Milano, Ghisolfi, 1708

 SCENA PRIMA
 
 ERNESTO
 
 ERNESTO
375Cor mio, ti vuo’ più forte. Anche ne’ falli
 giova l’esser costante e ben si copre
 una colpa con l’altra.
 Tanta frode!... Non più, quando è salvezza
 è innocente l’inganno
380contro Engelberta... Sì, l’amai; ma ingrata
 or odiarla convien. Del mio periglio,
 della sua crudeltà questo è consiglio.
 
    Spenta ormai d’amor la face,
 sol mi piace
385l’odio e l’ira e già tutto ne avvampo.
 
    Già mi affretta
 un gran torto a voler la vendetta,
 un gran rischio a cercarne lo scampo.
 
 
 
 

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