L’Engelberta (Zeno e Pariati), Milano, Ghisolfi, 1708

 SCENA V
 
 ENGELBERTA e BONOSO
 
 ENGELBERTA
 Sì, duce, più sollecito e più amante
185in cesare vorrei trovar lo sposo.
 Già sodisfatta è la sua gloria. I passi
 che nol rendono a me
 fan torto e dan tormento a la mia fé.
 BONOSO
 Eh! Tra’ vinti nemici
190conti cesare alfine il tuo timore;
 ei ti trovi più lieta;
 e ’l tuo cor gli sia esempio
 a dissipar ciò che d’ignoto affanno
 gli serpe in seno e gli traspar da’ lumi.
 ENGELBERTA
195E che! Mesto si torna
 da’ trionfi a una moglie?
 BONOSO
                                                Il tuo bel volto
 di serenarlo avrà la gioia e ’l vanto.
 ENGELBERTA
 Lo spererei, se mel rendesse amore.
 BONOSO
 Con sì gran merto invan diffida il cuore.
200Ma qui che scorgo? (Rimirando le pitture)
 ENGELBERTA
                                       In queste tele impressi
 volli i trofei del mio signor. De’ Greci
 colà reprime il fasto. Ivi il rubello
 Adalgiso combatte e ne trionfa;
 passa là ne le Gallie e al primo arrivo
205fugge il Normanno. La Sicilia è questa,
 sciolta dal giogo onde languia poc’anzi.
 BONOSO
 Rare vittorie!
 ENGELBERTA
                            Al tuo valor gran parte
 ne deve augusto.
 BONOSO
                                  Accrebbe
 forze il mio zel la bella fiamma ond’ardo.
 ENGELBERTA
210Il so, Bonoso, il so. La tua grand’alma
 prese alto volo e agl’imenei reali
 aspirò di Metilde
 che del primo consorte a me già nacque.
 BONOSO
 Per sì nobil oggetto...
 ENGELBERTA
                                         Arder ti piacque.
215Il tuo natal, la tua virtù, il tuo merto
 giustificò i tuoi voti; e riguardolli
 la figlia con affetto, io con istima.
 BONOSO
 Tua bontà...
 ENGELBERTA
                         Ma quell’astro,
 che de’ cesari al trono alzò Engelberta,
220al trono di Norvegia alza Metilde.
 BONOSO
 Come? Metilde?
 ENGELBERTA
                                 A lei fia sposo Arrigo,
 de la Norvegia il fortunato erede.
 Ella n’ha ’l mio comando, ei la mia fede.
 
    Ha da regnar sul trono
225chi regna sul tuo cor;
 consolati in amor
 se fido sei.
 
    Consolati o dirò
 che con sincero affetto
230lei non amasti no;
 ma solo il tuo diletto
 amasti in lei.
 
 
 
 

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