Flavio Anicio Olibrio (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA XII
 
 OLDERICO e i suddetti
 
 TEODELINDA
1215Olderico? (Con noia
 sempre s’incontra un amator deluso).
 OLDERICO
 No, non partir. La tua presenza è un voto
 di Ricimero. Olibrio,
 chi del gotico regno e chi di Roma
1220tien l’impero sovrano, a te sen viene.
 FEDELE
 (Che mai vorrà?)
 OLDERICO
                                   Ma pria dell’ardua pugna
 vien ei sicuro? E lo difende il sacro
 diritto delle genti?
 OLIBRIO
 Con pari stuolo a’ miei romani ei venga.
1225Ma più d’ogni difesa
 quella lo rassicuri
 che qui gl’impegno inviolabil fede.
 OLDERICO
 Seco è Placidia; e teco
 vuol che sia Teodelinda.
 OLIBRIO
                                              E siavi anch’essa.
 TEODELINDA
1230(Tengono l’alma ira e dispetto oppressa).
 OLDERICO
 (Né pur mi guarda).
 OLIBRIO
                                        Omai Fedel sen vada
 incontro a Ricimero.
 FEDELE
 E la real grandezza in lui si onori.
 OLDERICO
 (Veggo in quel volto i miei traditi amori).