Flavio Anicio Olibrio (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA VII
 
 FEDELE, OLDERICO e i suddetti
 
 FEDELE
1120Olibrio a Ricimero
 salute invia. Con l’armi
 e nimico e rival ti sfida in campo.
 Là Placidia e l’impero a lui contendi
 o, qui racchiuso, Olibrio armato attendi.
 PLACIDIA
1125Nozze di Teodelinda? (A Ricimero)
 RICIMERO
 Cotanto ardir?
 FEDELE
                              La sua ragion difende.
 A te, bella Placidia, eterni giura
 del suo amore i legami,
 solo che in lui tu speri e che tu l’ami.
 PLACIDIA
1130Olibrio ingrato? (A Ricimero) In esso io spero e l’amo. (A Fedele)
 RICIMERO
 Questo vanto m’insegna
 ciò ch’io risponda. A Olibrio torna e digli
 che nimico e rival colà mi aspetti.
 Del trono e di Placidia
1135parleremo col brando; e la vittoria
 gli saprà dir com’io le sfide accetti.
 FEDELE
 
    Tu vuoi guerra e guerra avrai;
 e vedrai che a Roma forte
 cieca sorte
1140può mancar, virtù non mai.
 Tu vuoi guerra e guerra avrai.