Flavio Anicio Olibrio (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744
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Copia
SCENA XVI
TEODELINDA e PLACIDIA
TEODELINDA
855
Ei parte ed io rimango? Ah! Del germano
fuggansi l’ire; e non si perda il frutto
de l’opra mia.
PLACIDIA
Che non ti deggio, amica?
TEODELINDA
Nulla mi dei. Chi per amor ben opra,
trova in amore anche mercede all’opra.
PLACIDIA
860
Colmi amor del suo diletto
l’alma, il seno, il labbro, il volto.
Goda il cor; goda l’affetto;
il mio ben da’ lacci è sciolto.