Eumene, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA PRIMA
 
 EUMENE e l’esercito in lontananza
 
 EUMENE
 Siamo, illustri guerrieri, anime invitte,
 delle nostre fatiche al fin pur giunti.
 Già con pallida luce
 all’empia Laodicea sfavilla in fronte
5l’usurpato diadema e indarno oppone
 alla nostra costanza
 la superba città l’alte sue torri.
 Sorgerà il novo sole
 co’ vostri applausi; ed Artemisia alfine,
10gran figlia di Ariarato,
 mercé del vostro braccio, andrà più lieta
 in un dì sì giocondo
 sul patrio soglio a dar le leggi al mondo.
 Ite; e un breve riposo,
15sin che l’ombra notturna il ciel ricopre,
 l’alme rinfranchi, onde vi trovi il giorno
 più pronti all’armi e più feroci all’opre (Si parte l’esercito)
 
    Cari affetti, brillatemi in seno
 fra le gioie di un certo piacer.
 
20   Né la dubbia speranza del bene
 tenga in pene
 più quest’alma vicina a goder.