Flavio Anicio Olibrio (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744
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Copia
SCENA II
OLDERICO e i suddetti
OLDERICO
Sire, t’invita il cielo
a novelli trofei. Dall’oriente
Olibrio a noi ritorna e seco guida
numerose falangi. Omai da lunge
505
veggonsi all’aure sparsi
i romani vessilli.
RICIMERO
Ritorna Olibrio! Ad incontrar si vada,
come chiede il suo grado e l’amor mio,
ospite così degno.
510
Principessa, ti appresta
ad oggetto sì caro. Omai dagli occhi
ti sfavilla il contento.
Nol simular.
PLACIDIA
Pende dal cielo ogni opra.
RICIMERO
Andiam; ma a cieca speme invan ti affidi.
PLACIDIA
515
Il dubbio evento è a maturar vicino.
TEODELINDA
(Misera! Non sa ancora il suo destino).