Flavio Anicio Olibrio (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA XIII
 
 TEODELINDA
 
 TEODELINDA
 Udisti, Teodelinda?
 Affetti miei, che risolvete? Olibrio
 della rivale a canto
400godrà furtivo e tacerò? Se parlo,
 eccoti esposto, o caro,
 di Ricimero all’ire.
 Ma che? Soffrir degg’io
 che tu fugga di Roma
405con la rival felice? O che tu sveni
 il german vincitor? No no, si parli.
 E il tuo periglio? Io ti sarò ne’ mali
 non inutil riparo.
 Ti tradirò ma per salvarti, o caro.