Flavio Anicio Olibrio (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA V
 
 RICIMERO, poi OLDERICO con TEODELINDA
 
 RICIMERO
 Oh troppo a Ricimero
 lagrimosa vittoria!
 OLDERICO
 Della misera Roma
125fra le stragi, gl’incendi e le rapine,
 prima e sola mia cura,
 sire, fu Teodelinda.
 RICIMERO
 Germana, in dolce laccio
 pur ti stringo al mio sen.
 TEODELINDA
                                                Mio re, ti abbraccio.
 RICIMERO
130Prence.
 OLDERICO
                 Signor.
 RICIMERO
                                 Va’ tosto,
 tu, che per grado e per virtù fra’ Goti
 tema imprimi e rispetto,
 vanne a frenar l’ire guerriere. Imponi
 che le stragi sospenda
135l’esercito feroce. Assai bevuto
 han del sangue romano il foco e l’armi.
 TEODELINDA
 Magnanima clemenza!
 OLDERICO
 Pronto men vado. A esercitar sul vinto
 pietà sì giusta, o principessa, apprendi.
 TEODELINDA
140Va’, Olderico, a frenar l’ire e gl’incendi.
 OLDERICO
 
    Vinta e doma cadde Roma,
 bel trofeo del tuo valor.
 
    Ma la vince or con più gloria
 la vittoria del tuo cor.