Flavio Anicio Olibrio (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1707

 SCENA XII
 
 OLDERICO e li suddetti
 
 TEODELINDA
 Olderico? (Con noia
1215sempre s’incontra un amator deluso).
 OLDERICO
 No, non partir. La tua presenza è un voto
 di Ricimero. Olibrio,
 chi del gotico regno e chi di Roma
 tien l’impero sovrano, a te sen viene.
 FEDELE
1220(Che mai vorrà?)
 OLDERICO
                                   Ma pria de l’ardua pugna
 vien ei sicuro? E lo difende il sacro
 diritto de le genti?
 OLIBRIO
 Con pari stuolo a’ miei romani ei venga.
 Ma più d’ogni difesa
1225quella lo rassicuri
 che qui gl’impegno inviolabil fede.
 OLDERICO
 Seco è Placidia; e teco
 vuol che sia Teodelinda.
 OLIBRIO
                                              E siavi anch’essa.
 TEODELINDA
 (Tengono l’alma ira e dispetto oppressa).
 OLDERICO
1230(Né pur mi guarda).
 OLIBRIO
                                        Omai Fedel sen vada
 incontro a Ricimero.
 FEDELE
 E la real grandezza in lui si onori.
 OLDERICO
 (Veggo in quel volto i miei traditi amori).