Flavio Anicio Olibrio (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1707

 SCENA XI
 
 TEODELINDA, OLIBRIO, FEDELE
 
 TEODELINDA
 Sì, a l’armi; ma se chiedi
 presagi a la vittoria, ecco il mio core,
1200se preludi a le stragi, ecco mio seno.
 Quel non vuoi, perché amante.
 Svena questo, o crudel, perché è nemico.
 Ha Teodelinda un sangue
 nemico a Ricimero; e sono anch’io
1205non vile in fra que’ goti
 che per vittime hai scelti al tuo furore.
 Tu, che mi fosti ingrato,
 meco esser puoi spietato.
 Su, la tua crudeltà s’armi e risolva;
1210e l’esempio del core il braccio assolva.
 OLIBRIO
 Qual senso, principessa,
 abbia da’ tuoi martiri e s’io nemico...
 La risposta sospendo. Ecco Olderico.