Flavio Anicio Olibrio (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1707
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Copia
SCENA XVI
TEODELINDA e PLACIDIA
TEODELINDA
Ei parte ed io rimango? Ah! Del germano
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fuggansi l’ire; e non si perda il frutto
de l’opra mia.
PLACIDIA
Che non ti deggio, amica?
TEODELINDA
Nulla mi dei. Chi per amor ben opra,
trova in amore anche mercede a l’opra.
PLACIDIA
Colmi amor del suo diletto
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l’alma, il seno, il labbro, il volto.
Goda il cor; goda l’affetto;
il mio ben da’ lacci è sciolto.