Flavio Anicio Olibrio (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1707

 SCENA IV
 
 OLIBRIO e FEDELE
 
 OLIBRIO
 
525   Aure beate,
 perché spirate
 da l’idol mio,
 aure di amor, pur vi respiro anch’io.
 
 Vi sento, o d’alma amante,
530al lieto palpitar, teneri sensi.
 La mia Placidia a me qui volge il passo.
 FEDELE
 E seco è Teodelinda.
 OLIBRIO
                                        I nostri affetti
 certi son di sua fede.
 FEDELE
 Ma più l’unisce a Ricimero il sangue
535che a te ’l dover.
 OLIBRIO
                                 Cauto rifletti. In quella
 stanza più chiusa agli occhi altrui mi celo.
 FEDELE
 Preveggo inciampi.
 OLIBRIO
                                      Avrem propizio il cielo. (Si ritirano nel gabinetto)