Flavio Anicio Olibrio (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1707

 SCENA II
 
 OLDERICO e li suddetti
 
 OLDERICO
                       Sire, t’invita il cielo
 a novelli trofei. Da l’oriente
 Olibrio a noi ritorna e seco guida
 numerose falangi. Omai da lunge
505veggonsi a l’aure sparsi
 i romani vessilli.
 RICIMERO
 Ritorna Olibrio? Ad incontrar si vada,
 come chiede il suo grado e l’amor mio,
 ospite così degno.
510Principessa, ti appresta
 ad oggetto sì caro. Omai dagli occhi
 ti sfavilla il contento.
 Nol simular.
 PLACIDIA
                          Pende dal cielo ogni opra.
 RICIMERO
 Andiam; ma a cieca speme invan ti affidi.
 PLACIDIA
515Il dubbio evento è a maturar vicino.
 TEODELINDA
 (Misera! Non sa ancora il suo destino).