Flavio Anicio Olibrio (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1707
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SCENA XIV
OLDERICO e TEODELINDA
OLDERICO
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Con un amor che teme,
vengo a cercar ne’ tuoi begli occhi un raggio
o una scintilla di quel primo ardore...
TEODELINDA
Olderico, l’affetto
cangia col tempo.
OLDERICO
E in me più fermo il rese
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corso di età.
TEODELINDA
La tua costanza ammiro.
OLDERICO
Ma non l’imiti.
TEODELINDA
Il mio destin ne incolpa.
OLDERICO
Per meritar disprezzi
che feci mai? Tu pur mi amasti.
TEODELINDA
Amore
non era il mio.
OLDERICO
Fosti almen grata.
TEODELINDA
E ’l sono.
OLDERICO
420
Né sperar più mi lice?
TEODELINDA
Ama a tua voglia e spera.
OLDERICO
Ma poi...
TEODELINDA
Voglio mercede
esser di lungo amor, di lunga fede.
Servi, se vuoi servir.
425
Soffri, se puoi soffrir.
Ama, sospira e pena;
e poi risolverò.
Se ti vedrò costante,
quando non possa amante,
430
pietosa almen sarò.