La Svanvita (Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA XVII
 
 RODERICO ed ASMONDO
 
 RODERICO
 Un regno non ricusa
1585chi non ha cor di re.
 ASMONDO
                                       Cede talvolta
 a costanza d’amor ragion d’impero.
 RODERICO
 Men cauto e più verace
 parlami, Asmondo. In lui veggio Regnero.
 ASMONDO
 Signor, se non a me, credi a Svanvita.
 RODERICO
1590Mal mi rispondi. Sì, vive nel duce
 di Unningo il figlio. A che più frodi? Esponi.
 Vuoi le minacce oltre i comandi e i preghi?
 ASMONDO
 (Perché regni sicuro, il re sì neghi).
 RODERICO
 Ardisci e, sin che incerto
1595della pugna fatal pende l’evento,
 palesa o la menzogna o il tradimento.
 ASMONDO
 Sire, già dissi.
 RODERICO
                             Ancora
 quel perfido tacer sfida la morte.
 ASMONDO
 Morrò ma vendicato.
 RODERICO
1600Qual cieca fellonia? Di carcer tetro
 costui traggasi, o fidi, alle catene.