La Svanvita (Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA XVI
 
 REGNERO, RODERICO e ASMONDO
 
 ASMONDO
 Qui giunge il duce. (A che mi astringi, o tema).
 RODERICO
 (Se per fasto di regno
 mentì il grado real, sappiasi). Ascolta. (A Regnero)
 La ragion che tu vanti
1565pende indecisa ancor.
 REGNERO
                                           Nacqui al comando.
 RODERICO
 Asmondo il nega.
 REGNERO
                                   E a te lo provi il brando.
 RODERICO
 Taccia l’ira. Io ti soffro
 mio rival nello scettro.
 Tutto almen di Svanvita
1570a me rimanga il cor. So che geloso
 della bella è il tuo amor, che senza prezzo
 non si cede un gran bene.
 REGNERO
 (Che proporrà).
 ASMONDO
                                (Tu mi tormenti, o spene).
 RODERICO
 Dividasi l’impero; abbia le leggi
1575da me la Gozia e serva
 la Svezia i cenni tuoi.
 REGNERO
                                          Con tale offerta
 ti mostri reo. Non ben possiede il tutto
 chi una parte ne cede. È mio diritto
 e la Gozia e la Svezia. Io non tradisco
1580il mio natal con la viltà dell’opre.
 Dal rifiuto già sai ch’io son Regnero.
 Ma quando anch’io nol fossi, è prezzo vile
 per il cor di Svanvita un mondo intero.