La Svanvita (Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA XV
 
 RODERICO e ASMONDO
 
 RODERICO
 Per l’estremo cimento, ove si provi
 del duce il vanto, egli a me venga.
 ASMONDO
                                                               Infido
1545mi fa pur anche un saldo zelo.
 RODERICO
                                                         In queste
 di un amante, di un re pompe fastose,
 trovo rischio e dolor; ma non si onori,
 col temerlo, il periglio.
 Sì, vincerà ne’ dani suoi Svanvita;
1550perirà l’impostor ne’ goti infidi.
 Io così spero e almeno
 così sperando ha qualche pace il seno.
 
    Se ben voi m’ingannate,
 contento io vi perdono,
1555speranze del mio trono,
 speranze del mio amor.
 
    Infin che lusingate
 pietose l’alma mia
 non sente gelosia
1560né crede al suo timor.