La Svanvita (Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA X
 
 REGNERO e SVANVITA
 
 SVANVITA
 Regnero, io ben sapea che il tuo coraggio
1450era qui tuo periglio.
 REGNERO
 L’altrui virtù mi rese ardito.
 SVANVITA
                                                      E il mio
 amor timida femmi.
 REGNERO
                                         Ah, questo amore,
 tolgalo il cielo, ancor fia reo del molto
 sangue che può versarsi.
 SVANVITA
1455Un re non può salvarsi a minor prezzo.
 REGNERO
 A sì gran prezzo abborro,
 non che il regno, la vita.
 SVANVITA
 Oh dio! Non dir così, s’ami Svanvita.
 REGNERO
 
    Amo, o cara, e vita e regno,
1460perché regno e vivo in te.
 
    Ma per quanto t’ami ’l core,
 il suo amore mai non t’ama
 quanto brama e quanto de’.