La Svanvita (Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA X
 
 OLAO, RODERICO e ILDEGONDA
 
 OLAO
 Principessa, chi regna
 scioglier non dee quell’alme
 che unir le stelle in simpatia di affetti.
 Sia tuo chi tuo sol ami.
825Olao vi applaude e Roderico il chiede.
 Si sacrifica tutto
 al tuo piacer quel generoso core.
 ILDEGONDA
 (Deggio regnar. Soffrilo in pace, amore).
 RODERICO
 (Che mai dirà).
 ILDEGONDA
                                Più illustre
830mi si rende lo sposo, or ch’è tuo dono.
 OLAO
 A sollecite brame
 l’indugio è pena.
 ILDEGONDA
                                  Al regal cenno umile
 serva Ildegonda.
 OLAO
                                 In si modesti sensi
 l’alta virtù del genio eccelso ammiro.
 RODERICO
835(Il perdermi non costa
 né meno all’incostante un sol sospiro).
 OLAO
 Al vicin campo omai col novo giorno
 volgi spedita il passo. Ivi di scorta
 ti saranno i miei fidi.
 ILDEGONDA
                                          A che?
 OLAO
                                                         Fra l’armi
840l’imeneo si festeggi. Il suon guerriero
 dia novi applausi alla beltade, al merto.
 ILDEGONDA
 E là sia sposa alfine...
 OLAO
 Sì, sposa sia Ildegonda a Sigiberto.
 
    La tromba e il timpano
845festeggi ’l giubilo
 di eroico amor.
 
    Le gioie placide
 non si sgomentino
 di aver per pronubo
850lo stesso orror.