La Svanvita (Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA XVI
 
 RODERICO
 
 RODERICO
 Per Sigiberto arde l’ingrata e n’arde,
560quando più le grandezze
 con benefica man le spargo in seno.
 Ah, facciamla pentir. Toglile, o core,
 te stesso e la sua spene.
 Il seguirla ad amar con cieca fede
565è tua viltà, forse è tuo rischio ancora.
 La punisca il suo esempio e la confonda;
 e Svanvita succeda ad Ildegonda.
 
    Vo cercando una sposa amorosa
 ma che solo languisca per me.
 
570   La innamori più il volto che il soglio;
 non mi brami per pompa di orgoglio
 ma sol m’ami per gloria di fé.
 
 Il fine dell’atto primo