La Svanvita (Pariati), Milano, Malatesta, 1707

 SCENA ULTIMA
 
 SIGIBERTO con dani, goti e frisoni, poi ILDEGONDA, e li sudetti
 
 SIGIBERTO
 Vano è l’ardir. Cedete. (All’arrivo di Sigiberto se gli oppongono i norvegi che restano incalzati da quelli che giungono)
 RODERICO
1655Non cede Roderico.
 OLAO
 Teco viene il mio brando.
 REGNERO
                                                 Or sì ch’io spero.
 SIGIBERTO
 Nel trionfo de’ suoi, viva Regnero.
 REGNERO
 Cessin gli sdegni, o fidi. Sigiberto,
 qui s’arrestino l’armi.
 SIGIBERTO
1660Poiché giunse al tuo piede,
 si ferma la vittoria e i cenni attende.
 REGNERO
 E l’onor di sue braccia il re ti rende.
 ILDEGONDA
 Applaude a Sigiberto
 anche Ildegonda.
 SVANVITA
                                  È questa
1665de le conquiste tue, duce, la prima.
 SIGIBERTO
 E de’ sudori miei premio migliore.
 REGNERO
 Marte arrise al valore, al merto amore.
 OLAO
 Regnero è ’l duce? (A Svanvita)
 SVANVITA
                                     Desso.
 OLAO
 E ’l niegasti? Ingiusto
1670il tuo tacer mi rese.
 SVANVITA
 Al mio timido amor rimetti il torto.
 RODERICO
 Mi deludesti, Asmondo.
 ASMONDO
 Colpa di troppo affetto.
 REGNERO
 A sì bel zelo il tuo tacer perdono. (Ad Asmondo)
1675Il valor, la virtude ha qui un bel campo (Ad Olao e Roderico)
 per vostra gloria. Scenda
 Roderico dal trono e non vi resti
 pur un sospir che l’atto grande offenda.
 RODERICO
 Libero il cedo e senza duol. Maggiore
1680del ben che perde ha Roderico il core.
 REGNERO
 Basti ad Olao la sua Norvegia e i regni
 cerchi fuor della Gozia a’ suoi nipoti.
 OLAO
 I Dani amici e i Goti
 bramo, se lice.
 REGNERO
                              Io giuro pace.
 SVANVITA
                                                         E pace
1685giura ad Olao Svanvita.
 REGNERO
 A te, duce, si stringa in Ildegonda
 di Gozia il regal sangue.
 SVANVITA
 Giusto favor che i merti suoi ne dice.
 ILDEGONDA, SIGIBERTO A DUE
 In braccio a la virtude io son felice.
 REGNERO
1690Qui meco il soglio avrai, se a te ’l degg’io.
 SVANVITA
 Il mio vi aggiungo e nel tuo seno io godo.
 REGNERO
 Applauda il mondo ed in Regnero onori
 la comune allegrezza e ’l regno e ’l nodo.
 TUTTI
 
    In fronte al vero erede
1695regnar il mondo vede
 pietà, giustizia e amor.
 
    E sua maggior grandezza
 si fa quell’allegrezza
 che brilla in ogni cor.
 
 Fine del drama