La Svanvita (Pariati), Milano, Malatesta, 1707

 SCENA XVIII
 
 REGNERO, SVANVITA e li sudetti
 
 REGNERO
1615Ferma; e solo dal re vengan le pene.
 SVANVITA
 Sì, dal re, Roderico
 non è più tale in Gozia. Altro monarca
 ha il campo vincitor.
 RODERICO
                                        Stelle, che sento!
 REGNERO
 Già spinse Sigiberto
1620con la vittoria entro le mura i vinti,
 RODERICO
 Che fia d’Olao?
 SVANVITA
                               Seppe di Frisia il duce
 rispettar quella fronte. Ei torna illeso.
 RODERICO
 Ma Regnero dov’è?
 REGNERO
                                      Chi sia Regnero
 Sigiberto il dirà, dirallo il campo.
 RODERICO
1625D’ira, di gelosia, di sdegno avvampo.
 SVANVITA
 
    Respira lieta l’anima
 speranza così amabile
 che tutto il dolce giubilo
 in sé capir non sa.
 
1630   E mentre ardito palpita,
 il cor, ch’era già timido,
 del mio goder più stabile
 un pegno il ciel mi dà.
 
 RODERICO
 Che più mi fermo? Ah, si contenda almeno
1635al vincitor l’intera gloria. (Impugna la spada e in atto di partire incontra Olao)