La Svanvita (Pariati), Milano, Malatesta, 1707

 SCENA XVII
 
 RODERICO ed ASMONDO
 
 RODERICO
 Un regno non ricusa
 chi non ha cor di re.
 ASMONDO
                                       Cede talvolta
 a costanza d’amor ragion d’impero.
 RODERICO
1600Men cauto e più verace
 parlami, Asmondo. In lui vegg’io Regnero.
 ASMONDO
 Signor, se non a me, credi a Svanvita.
 RODERICO
 Mal mi rispondi. Sì, vive nel duce
 d’Unningo il figlio. A che più frodi? Esponi.
1605Vuoi le minaccie oltre i comandi e i prieghi?
 ASMONDO
 (Perché regni sicuro, il re sì nieghi).
 RODERICO
 Ardisci e, sin che incerto
 de la pugna fatal pende l’evento,
 palesa o la menzogna o ’l tradimento.
 ASMONDO
1610Sire, già dissi.
 RODERICO
                             Ancora
 quel perfido tacer sfida la morte.
 ASMONDO
 Morirò ma vendicato.
 RODERICO
 Qual cieca fellonia? Di carcer tetro
 costui traggasi, o fidi, a le catene.