La Svanvita (Pariati), Milano, Malatesta, 1707

 SCENA III
 
 SVANVITA con REGNERO in disparte ed OLAO
 
 SVANVITA
 Qui attendi. (A Regnero su la porta del gabinetto)
 OLAO
                           A me Svanvita?
 SVANVITA
 Al norvego monarca
1185porta giuste querele
 la danese regina
 e di tua sofferenza ella si duole.
 Regnante ancor Torilda,
 tu oprasti sì ch’io fossi stretta in nodo
1190al successor del gotico diadema.
 La Dania assente. Esco dal regno e giunta
 trovo morta Torilda. Roderico,
 taccio la sua Ildegonda e ’l mio rifiuto,
 sposa mi chiama, mi rinfaccia i patti
1195e titoli confonde e perde i voti.
 Re, qui sposa non venni
 al nipote d’Olao ma al re de’ Goti.
 OLAO
 Regina, in brievi accenti
 risponde Olao. Sii moglie
1200di Gozia al re. Tal Roderico...
 SVANVITA
                                                       È vero.
 Roderico n’ha il nome;
 altri n’ha la ragion.
 OLAO
                                      Chi mai?
 SVANVITA
                                                          Regnero.
 OLAO
 Chiuse morte in fredd’urna i suoi diritti.
 SVANVITA
 Politico è l’amor ch’il finge estinto.
 OLAO
1205O cieco è l’odio altrui che vivo il finge.
 Asmondo...
 SVANVITA
                        T’ingannò.
 OLAO
                                              N’hai tu certezza?
 SVANVITA
 E meco l’hanno e Sigiberto e ’l campo.
 OLAO
 S’ei vive, a che non viene? A che non chiede
 il paterno retaggio?
 SVANVITA
1210Verrà qual deve e ’l chiederà con l’armi.
 OLAO
 A che l’armi? A che l’ire? Ei venga e regni.
 SVANVITA
 Eh! Da un alto comando
 non si scende giammai, se non a forza.
 OLAO
 Odi, o Svanvita, e meglio Olao conosci.
1215Asmondo è in mio poter. Poc’anzi estinto
 ei mi attestò Regnero.
 Vivo il campo lo acclama.
 O mentiscono i Goti o Asmondo è falso.
 Regina, addio. Vado costretto a l’ire.
1220Di Regnero può solo
 disarmarle o ’l cadavere o ’l sembiante.
 Sì sì, quand’egli spiri
 credami generoso.
 Scuoprasi; e avrà, lo giuro,
1225il suo sposo Svanvita,
 Asmondo il mio perdono, egli il suo impero. (In atto di partire è incontrato da Regnero sull’uscio del gabinetto)