La Svanvita (Pariati), Milano, Malatesta, 1707

 SCENA XVI
 
 RODERICO
 
 RODERICO
990Non m’inganno. In costui
 veggio un rivale e forse
 un rival fortunato. Ei sol mi toglie
 gli affetti di Svanvita;
 e amor lui fa superbo e lei crudele.
995Meglio si osservi e al regal zio si esponga
 la gelosa ragion de’ miei sospetti.
 Sarà, vel giuro, affetti,
 vinto di vago sen l’odio ritroso
 e doma in fier rival la brama audace,
1000la vendetta e l’amor, la vostra pace.
 
    Soffrir con gelosia
 disprezzo e crudeltà
 non può quest’alma.
 
    La pena di un rival,
1005l’amor di una beltà
 la torni in calma.