La Svanvita (Pariati), Milano, Malatesta, 1707

 SCENA XIII
 
 SVANVITA e REGNERO
 
 REGNERO
890A che temer?
 SVANVITA
                            Questa è la reggia, oh dio!
 dove han comando i tuoi nemici.
 REGNERO
                                                              E questa,
 dacché la premi, è ’l mio più caro albergo.
 SVANVITA
 Qui tutto può di Roderico un cenno.
 REGNERO
 Roderico è tuo amante.
 SVANVITA
895Siane, che pro? Le mie ripulse e gl’odi
 faranno disperar la sua possanza;
 e solo il tuo periglio
 qui potria spaventar la mia costanza.
 REGNERO
 Qual periglio per me? Qui a tutti ignoto
900e ne l’idea de’ miei nemici estinto,
 chi può tradirmi?
 SVANVITA
                                    Il può sugl’occhi istessi
 del tuo rivale un mal guardingo amore,
 il tuo regio sembiante, il tuo gran core.
 REGNERO
 Ei giunge a noi.
 SVANVITA
                                Come a te noto?
 REGNERO
                                                                Il vidi
905colà nel campo ed ei mi crede il duce
 de’ dani tuoi.
 SVANVITA
                            Seconderò la frode.
 REGNERO
 Ei fia deluso e l’amor mio ne gode.