La Svanvita (Pariati), Milano, Malatesta, 1707

 SCENA X
 
 OLAO, RODERICO e la sudetta
 
 OLAO
 Principessa, chi regna
 scioglier non dee quell’alme
 che unir le stelle in simpatia d’affetti.
825Sia tuo chi tuo sol ami.
 Olao vi applaude e Roderico il chiede.
 Si sacrifica tutto
 al tuo piacer quel generoso core.
 ILDEGONDA
 (Deggio regnar. Soffrilo in pace, amore).
 RODERICO
830(Che mai dirà?)
 ILDEGONDA
                                 Più illustre
 mi si rende lo sposo, or ch’è tuo dono.
 OLAO
 A sollecite brame
 l’indugio è pena.
 ILDEGONDA
                                  Al regal cenno umile
 serva Ildegonda.
 OLAO
                                 In si modesti sensi
835l’alta virtù del genio eccelso ammiro.
 RODERICO
 (Il perdermi non costa
 né meno a l’inconstante un sol sospiro).
 OLAO
 Al vicin campo ormai col novo giorno
 volgi spedita il passo. Ivi di scorta
840ti saranno i miei fidi.
 ILDEGONDA
                                          A che?
 OLAO
                                                         Fra l’armi
 l’imeneo si festeggi. Il suon guerriero
 dia novi applausi a la beltade, al merto.
 ILDEGONDA
 E là sia sposa alfine...
 OLAO
 Sì, sposa sia Ildegonda a Sigiberto.
 
845   Tra le palme e tra gl’allori
 si coroni il vostro amor.
 
    E Imeneo con lieta faccia
 a voi spiri e gioia e pace,
 fin di Marte in fra gli orror.