La Svanvita (Pariati), Milano, Malatesta, 1707

 SCENA IV
 
 RODERICO, OLAO, con seguito di norvegi, e li sudetti
 
 OLAO
680Regina, onde tant’ire? Ov’è de’ patti
 la ferma legge? Armata vieni e sposa
 contro la Gozia? E questi son gli affetti?...
 SVANVITA
 E morte e guerra un che mi offende aspetti.
 RODERICO
 Guerra, sì, ma con l’armi
685ch’escono da que’ rai, morte ma quella
 che tua beltà...
 SVANVITA
                              Taci. Ildegonda è bella.
 OLAO
 Perdona ad una fiamma
 che divampò per brieve tempo e lenta.
 SVANVITA
 E che il timor, non il dovere ha spenta.
 RODERICO
690Comanda amor che al pentimento umile
 il perdono risponda.
 SVANVITA
 Troppo è cara Ildegonda.
 OLAO
 L’amò per bizzaria.
 SVANVITA
                                      Siegua l’impegno.
 RODERICO
 Mancò l’ardor.
 SVANVITA
                              Ma dura in me lo sdegno.
 RODERICO
695Più infedel non son io.
 SVANVITA
 Il fosti. Un sol momento
 di questo errore è colpa grave; e grave
 ne fia la pena.
 OLAO
                             E tale appunto è quella
 de le minacce tue. Basti, o Svanvita.
 SVANVITA
700Non minaccia chi regna
 senza colpir chi lo disprezza. È vano
 cercar amori ed impetrar perdono.
 Sposa non più ma tua nemica io sono.
 ASMONDO
 (Già la mia fé vede Regnero in trono).
 OLAO
705Punisci a tuo talento
 le nostre colpe e per punirle vieni.
 SVANVITA
 Ch’io venga? Invan lo chiedi.
 OLAO
                                                       A me risparmia
 l’usar teco la forza
 per comprarmi l’onor di là servirti.
 SVANVITA
710(Stelle! Che far degg’io?)
 OLAO
 Meco vieni a la reggia.
 SVANVITA
                                            Ov’ho nemici?
 OLAO
 Eh vieni. Vieni a far due re felici.
 Al talamo ed al trono,
 vieni sposa felice e gran regnante!
 SVANVITA
715Qual talamo? Qual trono? E chi mi chiama?
 RODERICO
 La Gozia ed il suo re.
 SVANVITA
                                         (Che mai risolvo?
 Lasciar Regnero? No. Maggior contrasto
 far non si può. Di Sigiberto alfine
 m’assicura il valor, de’ miei la fede
720ma più il mio cor ch’è forte).
 Andiam. Ancor t’annuncio e guerra e morte. (Ad Olao e Roderico)
 
    A me tu chiedi amor?
 Aspetta. La vendetta
 presto risponderà.
 
725   Dirà che un traditor
 accendermi non sa;
 e se in me sveglia ardor,
 di sdegno ardor sarà.