La Svanvita (Pariati), Milano, Malatesta, 1707

 SCENA XVI
 
 RODERICO
 
 RODERICO
560Per Sigiberto arde l’ingrata e n’arde,
 quando più le grandezze
 con benefica man le spargo in seno.
 Ah! Facciamla pentir. Toglile, o core,
 te stesso e la sua spene.
565Il seguirla ad amar con cieca fede
 è tua viltà, forse è tuo rischio ancora.
 La punisca il suo esempio e la confonda;
 e Svanvita succeda ad Ildegonda.
 
    Vo cercando una sposa amorosa
570ma che solo languisca per me.
 
    La innamori più ’l volto che ’l soglio;
 non mi brami per pompa di orgoglio
 ma sol m’ami per gloria di fé.
 
 Fine dell’atto primo