La Svanvita (Pariati), Milano, Malatesta, 1707

 SCENA VI
 
 Campagna orrida con veduta di mare ingombrato da navi. Siegue lo sbarco di Svanvita, preceduta dal suo corteggio e da deità marine che formano il ballo.
 
 SVANVITA
 
 SVANVITA
 
    Regio amore mi chiama al trono
210e seguirlo ancor non oso.
 
    La lusinga del suo gran dono
 è spavento de la mia fama,
 è tormento del mio riposo.
 
 Questi del goto impero, a cui mi tragge
215un reale imeneo, son pure i lidi.
 Come appena vi fermo il piè sovrano,
 che l’alma il frena e ne condanna i passi?
 Al talamo non vassi,
 non vassi a le corone
220con rimorso e con tema. Ah! Non intendo...