La Svanvita (Pariati), Milano, Malatesta, 1707

 SCENA II
 
 SIGIBERTO con seguito e li sudetti
 
 SIGIBERTO
 Col lieto avviso accresco (A Roderico)
 gioia e splendor, sire, al tuo novo impero.
 Già del gotico ciel l’aura respira
 la vergine Svanvita,
75tua illustre sposa. Al nodo eccelso applause
 la Dania, ond’ella parte.
 Il minor de’ suoi fregi
 è ’l suo regio natal, la sua grandezza.
 Altro del debol sesso
80non ha che ’l gentil volto. Il cuore e i sensi
 son del più forte; e scopri
 solo l’eroe, dov’ella pensi ed opri.
 Pria che ’l giorno tramonti,
 l’avrà la reggia. Al grido
85che la Sarmazia arda teco in guerra,
 seco vien di guerrieri armato stuolo.
 Maggior n’arma la Dania; e per te in breve
 fia che gema e si asconda
 sotto peso maggior la terra e l’onda.
 RODERICO
90Prence, Olao strinse il nodo e Olao risponda. (Scende dal trono e fa lo stesso Olao)
 OLAO
 Amico Sigiberto, o se al tuo brando
 il destino de l’armi o se al tuo senno
 de la corona il grave affar s’affidi,
 saggio e forte ugualmente
95sei del gotico regno e braccio e mente.
 Il nodo di Svanvita
 ferma il diadema a Roderico in fronte.
 Vada Asmondo ed affretti
 l’alta donzella a l’imeneo felice.
100In mano a Sigiberto
 resti de l’armi il sommo impero; e in breve
 stenda l’invitto oltre il sarmazio lido
 del suo valor, del poter nostro il grido.
 SIGIBERTO
 Sire, l’onore è assai maggior del merto.
 RODERICO
105(Forza è ch’odi un rivale in Sigiberto).
 ASMONDO
 (Su l’altrui tempia ancor vedrò quel serto). (Parte)
 OLAO
 
    Già re fortunato,
 già sposo beato
 ti rende un sol dì.
 
110   Per te con amore
 fortuna si unì.