La Svanvita (Pariati), Milano, Malatesta, 1707

 SCENA PRIMA
 
 Salone reale con due troni.
 
 OLAO, RODERICO, ASMONDO, ILDEGONDA, coro di goti, coro di norvegi, popoli e soldati
 
 OLAO
 
    Viva e regni
 Roderico, il vostro re.
 
 CORO
 
    Viva e regni
 Roderico, il nostro re.
 
 OLAO
 
5   De’ vassalli ogni salvezza
 nel suo seno ormai riposi.
 
 ASMONDO
 
    Ed ei trovi ogni grandezza
 ne l’amor de l’altrui fé.
 
 CORO
 
    Viva e regni
10Roderico, il nostro re.
 
 OLAO
 Popoli, in breve età, quanti monarchi
 vi tolse invida parca! Unningo giacque,
 per cui l’Orse natie fur più temute.
 Torilda a lui consorte, a me germana,
15che con virtù tenne due lustri il regno,
 pur giacque e chiude un’urna,
 con le ceneri sue, quelle di Unningo.
 Vivea Regnero; Ulvilda,
 prima sposa d’Unningo, a lui fu madre.
20Questi ancor cadde; Asmondo,
 al cui zel fu commesso il regio erede,
 di sua morte immatura a voi fa fede.
 Or che vedovo è ’l trono, il re voi siete.
 La scielta è in poter vostro;
25date al soglio un monarca. In Roderico
 a me lice proporlo, a voi gradirlo.
 Sia re chi più n’è degno;
 e dia con fausti auspici
 al gotico destin legge e consiglio
30d’Olao ’l nipote e di Torilda il figlio.
 ASMONDO
 
    Regio sangue, eccelso core,
 perch’ei regni, il ciel gli diè.
 
 CORO
 
    Regni e viva
 Roderico, il nostro re. (Olao ascende sul suo trono)
 
 ILDEGONDA
35(Nel regio amante il mio destin pur gode).
 ASMONDO
 (Dove applaude il timor, l’applauso è frode).
 OLAO
 Roderico, nipote, i detti serba.
 Ecco scettro e diadema.
 Non l’hai da me; l’hai da l’amor di questi
40popoli, dirò tuoi,
 che tuoi li rende il loro dono augusto.
 A la Svezia da’ leggi
 ma più a te stesso; ed ora
 che il ciel la Gozia e la Norvegia unisce,
45il Sarmata feroce,
 che provocar l’armi comuni or tenta,
 tema il suo fato e del suo ardir si penta. (Al suono di trombe e timpani resta coronato da Olao Roderico)
 ASMONDO
 (Necessità fatale
 al legitimo re niega quel serto).
 ILDEGONDA
50(Gli dà fregio il diadema. Ah! Sigiberto). (Roderico s’avvicina al suo trono)
 RODERICO
 
    Mente eterna, eccelso nume,
 giuro a te, che ’l tutto reggi,
 che del giusto e de le leggi
 in difesa io veglierò.
 
55   Sarà oggetto del mio trono
 sol l’amor di chi ’l sostiene;
 e fra i premi e fra le pene
 il poter bilancierò. (Roderico ascende sul trono e passano ad inchinarlo i popoli ed i soldati con armi e bandiere, preceduti da Asmondo)
 
 ASMONDO
 Popoli, duci, io vi precedo e giuro
60al vostro, al mio regnante
 immortal vassallaggio e fé costante.
 RODERICO
 Asmondo, nel tuo zel leggo il tuo amore.
 ASMONDO
 (Finge così, quando ben serve un core).
 ILDEGONDA
 Ildegonda anche applaude,
65sire, al tuo fato e a te dal cielo impetra,
 in durevole impero, anni felici.
 RODERICO
 Regal germe di eroi, bella Ildegonda,
 sono i tuoi voti i miei più cari auspici.
 (Un nuovo regno in quel bel sen sospiro).
 ILDEGONDA
70(Più che al suo core, al suo diadema aspiro). (Si ritira)