Lamor generoso, Venezia, Pasquali, 1744
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Copia
SCENA III
ALDANO, SIVARDO ed ASMONDO
ASMONDO
Quelle sono di Alvilda
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le interne stanze.
SIVARDO
Ah, s’ei qui ferma il passo,
(Ad Aldano)
scoperto è il nostro inganno.
ALDANO
Asmondo, in questo
privato accoglimento, Alvilda ed io
vorrem da sol’a solo
trattar con libertà. Quando ha chi osservi,
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più timido è lo sguardo,
più cauto il labbro e più guardingo il core;
né vuol rispetti amore.
ASMONDO
Saggio favelli. Oh nasca
vicendevole affetto
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che degli empi trionfi orridi sdegni,
onde son minacciati i nostri regni!