L’amor generoso, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA PRIMA
 
 ALVILDA e ASMONDO
 
 ASMONDO
 Non è lontano il prence
 ed il nunzio real, cui dir tu possa
430i più liberi sensi
 del tuo nascente amor; seco è Sivardo.
 ALVILDA
 (Sivardo? O dio! Qual nome
 vien per l’udito a ritoccarti, Alvilda,
 l’interna piaga?) E qual ei fia?
 ASMONDO
                                                          (Mio labbro,
435al tuo rival cauto dà lodi). È questi
 cavalier di gran sangue, i cui maggiori
 tenner già nell’Allanda impero e scettro.
 Nulla però vi ha in lui che degno il renda
 dell’onor di un tuo sguardo.
 ALVILDA
440(Questi non è, mio core, il tuo Sivardo).
 Vanne; qui ’l prence attendo.
 ASMONDO
 (Vi offuscate, o begli occhi, e non v’intendo).