L’amor generoso, Venezia, Rossetti, 1707

 SCENA XV
 
 FRILEVO e poi ASMONDO
 
 FRILEVO
 Quai funesti pensieri,
850vilipeso amor mio, teco rivolgi?
 Converrà...
 ASMONDO
                        Di gran mali
 nuncio a te vengo, inclito sire; Alvilda,
 la superba regina,
 sorpreso ha ’l porto e la cittade. A questa
855mal difesa tua reggia, e ferro e fuoco,
 se non ti arrendi, ella minaccia e giura
 e comun vuol che sia la tua sciagura.
 FRILEVO
 Crudelissime stelle, avrete vinto.
 Caderò, perirò
860ma non invendicato e non codardo.
 Su miei fidi, ci attende,
 o si vinca o si muora, e gloria e sorte.
 È caro al ciel chi può morir da forte.