L’amor generoso, Venezia, Rossetti, 1707

 SCENA XI
 
 ALDANO e SIVARDO
 
 ALDANO
 Fido amico, il tuo amor che non mi diede?
 A te devo il riposo, a te la vita;
 tacqui il più del favor; devo Girita.
 SIVARDO
 Nulla mi dei; la fede
755è debito a chi serve e premio a l’opra.
 ALDANO
 Premio ti sarà Elfreda. Io tel promisi.
 Il tuo merto, i miei prieghi
 avran più di poter che gli altrui cenni
 e già i suoi voti a tuo favor prevenni.
 SIVARDO
 
760   Se ugual fosse a l’amor mio
 il piacer che per te sento,
 morirei di godimento.
 
    Ma lo tempra il cor dubbioso
 che diventa infin pietoso
765col rigor del suo spavento.