L’amor generoso, Venezia, Rossetti, 1707

 SCENA IX
 
 FRILEVO e GIRITA
 
 FRILEVO
 (Se mi arride l’inganno, o me felice!)
 Nel cor di Aldano alfin di amore ottenne
 ambizion la palma.
695Alvilda coronata a lui più piacque
 che Girita fedele.
 Stretto è già ’l nodo; e ’l regno
 ne festeggia con pompa e con diletto.
 GIRITA
 Fatal nuncio a Girita;
700ma sul tuo labbro ei mi divien sospetto.
 FRILEVO
 Pubblico è ’l grido; e prevenirlo io volli,
 per piacer di offerirti
 una vendetta a la tua offesa eguale.
 GIRITA
 Perdonami, signor; non ti do fede.
 FRILEVO
705Poco andrà che tu stessa
 il mirerai de la sua sposa al fianco
 festeggiato, applaudito,
 superbo andar di sua fortuna e insino
 sugli occhi tuoi portar gl’insulti e i vanti
710de’ suoi spergiuri. Alora, ingrata...
 GIRITA
                                                                E alora
 ti crederò. (Ma gelosia mi accora).
 FRILEVO
 È più sano consiglio
 l’offesa prevenir con la vendetta.
 GIRITA
 Quella ch’è la più cauta, è la più certa.
 FRILEVO
715Col darle tempo un gran piacer le scemi.
 GIRITA
 Non si credon sì tosto i mali estremi.
 FRILEVO
 Con questa legge almen dammi or la fede.
 Se Aldano è un traditor, l’avrai punito,
 pria ch’ei ti abbia tradito;
720e s’egli è fido, io la tua fede ancora
 dal giuramento assolvo.
 GIRITA
 Mi assolverieno poi gli dei giurati?
 FRILEVO
 Troppo incredula sei, troppo crudele.
 GIRITA
 Farmi un’empia vorresti o un’infedele.
 
725   Vorresti, o labbro amante,
 quest’anima ingannar;
 ma poi per farti amar
 non val l’inganno.
 
    Nol crede amor che ’l vede;
730e alor ti resta solo
 l’inutile rossor
 e ’l certo affanno.