Lamor generoso, Venezia, Rossetti, 1707
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Copia
SCENA III
ALDANO, SIVARDO ed ASMONDO
ASMONDO
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Quelle sono di Alvilda
le interne stanze.
SIVARDO
Ah! S’ei qui ferma il passo,
(Ad Aldano)
scoperto è ’l nostro inganno.
ALDANO
Asmondo, in questo
privato accoglimento, Alvilda ed io
vorrem da sol’a solo
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trattar con libertà. Quando ha chi osservi,
più timido è lo sguardo,
più cauto il labbro e più guardingo il core;
né vuol rispetti amore.
ASMONDO
Saggio favelli. O nasca
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vicendevole affetto
che degli empi trionfi orridi sdegni,
onde son minacciati i nostri regni.