L’amor generoso, Venezia, Rossetti, 1707

 SCENA XI
 
 ALDANO e poi FRILEVO
 
 ALDANO
 Fu Girita ch’io vidi?
350Girita che parlò? S’ella è infedele,
 dov’è virtù, dove più fede in terra?
 FRILEVO
 (Opportuno è ’l momento).
 Germano, a te verrei, felice amante,
 con più giulivo aspetto,
355se non fosse il dolor che ho di tue pene.
 ALDANO
 Sire, egli è vero adunque
 ch’io son tradito? E che Girita...
 FRILEVO
                                                            Al lampo
 di un titolo real cadde abbagliata.
 ALDANO
 (Alma mia sventurata).
 FRILEVO
360Gran perdita al tuo amor; ma tal ne arreco
 prezzo che tua sciagura
 saria non esser misero. Ti cedo
 l’ampia Selanda e re ne sii. Le nozze
 pur ti cedo di Alvilda; e di due regni
365seco sostieni il pondo.
 ALDANO
 Senza Girita odio la vita e ’l mondo.
 FRILEVO
 Mio fratello, ah! ti vinca
 questo tenero nome.
 Più non turbar la mia fortuna. In pace
370lasciami un cor ch’è mio. Le nozze accetta
 di un’illustre regina; e se ripugna
 un amor ch’è fedel, benché sia offeso,
 vanne almeno ad Alvilda;
 vedine il bello.
 ALDANO
                              Eh! Sire,
375vaga è Alvilda e gentil. Ne la Norvegia
 la vidi e l’ammirai.
 FRILEVO
                                      Le avrà ’l diadema
 dati nuovi ornamenti.
 Vanne e la vedi ancora
 almen per obbligarmi e per gradirmi.
 ALDANO
380Giusto è ’l tuo voto e ricusar nol deggio.
 FRILEVO
 Sì, caro, e a me, se puoi,
 torna non più rival. Torna ripieno
 di nuovo ardor, per tua e mia pace, il seno.
 
    Torna amante di vago sembiante
385per vendetta di un genio incostante
 e per pace d’un’alma real.
 
    Ne l’oggetto cangiando di affetto,
 a te rendi un germano diletto,
 a me togli un ingrato rival.