L’amor generoso, Venezia, Rossetti, 1707

 ARGOMENTO
 
    Aldano, fratello di Frilevo, re di Danimarca, passò da giovanetto nella corte di Alvilda, l’amazzone della Norvegia, figliuola unica del re Irvillo; ma nascose il suo vero essere sotto il nome di Sivardo e, veduto quivi da lei, ne fu teneramente amato, senzaché egli nondimeno ne penetrasse gli affetti. Tornato in Danimarca s’innamorò di Girita, principessa del sangue, e ne fu corrisposto. Di là a qualche tempo il re Frilevo stipulò le sue nozze con Alvilda, la quale, dopo la morte del padre, era rimasta regina della Norvegia; ma nel mentre ch’egli ne stava attendendo l’arrivo, veduta la principessa Girita, ne divenne appassionatissimo amante; e giunta che fu a’ suoi porti la regina Alvilda, ordinò che fosse ricevuta in un palazzo suburbano, sotto vari pretesti che ne differivano gli sponsali. Tentò dipoi che Aldano suo fratello gli cedesse Girita e sposasse Alvilda; ma l’amor di questo a’ suoi disegni si oppose. Vari accidenti ne nacquero da quelli amori; e l’esito ne fu che Alvilda, sdegnata di vedersi delusa da Frilevo e sprezzata da Aldano, gli ebbe a forza d’armi in suo potere e poi generosamente concesse a tutti il perdono, mettendo Aldano sul trono della Danimarca, insieme con la sua sposa Girita, e conducendo Frilevo seco in Norvegia prigione, dove poi per suo marito lo prese. In Sassone Gramatico, in Alberto Crantzio ed in altri autori delle istorie settentrionali, si averà il fondamento di questo drama, al quale ha somministrata una gran parte dell’idea il signor di Boisrobert in uno de’ suoi Accidenti amorosi.