Il Teuzzone, Venezia, Pasquali, 1744 (Teuzzone)
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Copia
SCENA XI
ZELINDA
ZELINDA
Chi sa, stelle, chi sa che di mie vene
l’umor non basti ad ammorzar quell’ire
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che minacciano oltraggio all’ama mia.
Felice me, se tanto
ottien da voi la mia pietade e il pianto!
Sposo amato, o tu vivrai
o fra l’ombre degli eroi
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non andrai da me diviso.
Sì. mio ben, saremo noi
e di amore e di valore
raro esempio al lieto Eliso.