Il Teuzzone, Venezia, Pasquali, 1744 (Teuzzone)

 SCENA IX
 
 EGARO e li suddetti
 
 EGARO
                         Regina...
 ZIDIANA
                                            Alla sua pena
1255tosto si guidi il reo. Dove la reggia
 splende in lieti apparati,
 cada l’indegno capo
 tronco... Ah, Teuzzon, per la tua vita ancora
 v’è un momento. Tu stesso
1260salvati; il puoi. Le furie mie disarma.
 ZELINDA
 E ten prega per me la tua Zelinda.
 EGARO
 Il momento già passa.
 TEUZZONE
 N’uso in mio pro. Zidiana,
 premio dell’amor tuo, quella ti resti
1265usurpata corona
 che l’altrui frode a me dal crin divelse.
 E tu, che hai de’ miei casi (A Zelinda)
 tanta pietà, vanne, ten prego, vanne
 alla dolce mia sposa
1270con l’avviso fatal della mia morte.
 Dille che si consoli
 col rimembrar la pura fé che meco
 viene alla tomba; ed in quel punto istesso,
 questo per me le arreca ultimo amplesso.
 
1275   Prendi il core in quest’amplesso
 e in recarlo alla mia sposa
 le dirai che per lei moro.
 
    Dille poi che a me non dia
 nel bel sen morte più ria
1280la pietà del suo martoro.