Il Teuzzone, Venezia, Pasquali, 1744 (Teuzzone)

 SCENA XVII
 
 ZIDIANA e ZELINDA
 
 ZIDIANA
 Ti ubbidirò, spietato, e su quel foglio
1000scriverò le vendette... (Va al tavolino)
 ZELINDA
                                           Ove ti porta
 cieco furor?
 ZIDIANA
                         Dove? E mel chiedi? L’ire
 ei proverà di una beltà schernita. (Scrive)
 ZELINDA
 (Scampo non veggio più per la sua vita).
 ZIDIANA
 Segnato è il foglio. Ei morirà.
 ZELINDA
                                                        Regina,
1005odimi.
 ZIDIANA
                Ei mi sprezzò.
 ZELINDA
                                            Ma al primo assalto
 vuoi che ti ceda un cor? Nuovi ne tenta.
 ZIDIANA
 Espormi al disonor d’altro rifiuto?
 ZELINDA
 Fa’ che a Teuzzon mi si conceda il passo;
 e il disporrò al tuo amor.
 ZIDIANA
                                                Tanto prometti?
 ZELINDA
1010Sì, tu sospendi intanto
 la morte sua.
 ZIDIANA
                           Custodi,
 nella prigion diasi a costei l’ingresso.
 Ma se m’inganni?
 ZELINDA
                                    Ogni pietà si esigli.
 Sieno ancor co’ suoi giorni i miei recisi.
 ZIDIANA
1015Risorgete, o speranze.
 ZELINDA
                                           (Ahi! Che promisi?)
 
    Sarà il tuo core
 un dì contento,
 se credi a me.
 
    Della rivale
1020con più tormento
 e con più vanto
 della tua fé.