Il Teuzzone, Venezia, Pasquali, 1744 (Teuzzone)

 SCENA XIV
 
 SIVENIO e le suddette
 
 SIVENIO
 Contumace  alle leggi,
 ribello alla corona,
 reo convinto è Teuzzon.
 ZIDIANA
                                             Convien punirlo.
 SIVENIO
865E punirlo di morte
 che sia pubblica e grave al par del fallo.
 ZIDIANA
 Giusta sentenza.
 ZELINDA
                                 (Traditor vassallo!)
 SIVENIO
 Né differir più lice.
 ZIDIANA
 Facciasi.
 ZELINDA
                   (O me infelice!)
 SIVENIO
870Qui dunque alla condanna
 dia la destra real l’alto consenso.
 ZIDIANA
 Custodi, a me si rechi
 onde il foglio vergar.
 ZELINDA
                                        Dov’è il tuo amore?
 ZIDIANA
 Già stabilì ciò che far deggia il core. (A Zelinda)
 SIVENIO
875Ecco il fatal decreto.
 ZIDIANA
 Colà il deponi.
 SIVENIO
                              E a’ piedi
 v’imprimi il nome eccelso.
 ZELINDA
                                                   (Odo e non moro?)
 ZIDIANA
 Imprimerollo e per Teuzzon saranno
 i caratteri miei note di sangue.
 ZELINDA
880(Alma, non v’è più speme).
 SIVENIO
 Scrivi.
 ZIDIANA
                Sì. (Va al tavolino e, presa la sentenza, la legge sottovoce)
 SIVENIO
                        (Mio riposo
 ed è grandezza mia ch’egli sen mora).
 ZIDIANA
 Ma... (A Sivenio)
 SIVENIO
              Già scrivesti?
 ZIDIANA
                                         Non è tempo ancora. (Depone la sentenza sul tavolino)
 ZELINDA
 (Respiro).
 SIVENIO
                      Attendi forse...
 ZIDIANA
885Vanne. Pria che il dì cada,
 il foglio segnerò. Chi siede in trono
 questa aver puote autorità su’ rei.
 SIVENIO
 Troppo...
 ZIDIANA
                    Va’. Già intendesti i sensi miei.